Una nuova Rivoluzione Culturale?
E' ormai innegabile che l'uso della
tecnologia sia esploso in ogni ambito della vita di tutti i
giorni.Probabilmente, fra qualche anno, nei libri di storia, sarà scritto che
proprio oggi, nel momento in cui noi stiamo vivendo, si è verificata la Terza
Rivoluzione Industriale, quella Tecnologica.
L'avvento di Internet ha annullato sia
la distanza spaziale che quella temporale ed ha innescato l'inizio di una
crescita delle possibilità comunicative in maniera esponenziale.
I "Nativi Digitali", (termine
coniato per indicare coloro nati dal 2000 in poi), usano gli strumenti
tecnologici in ogni momento della loro giornata, li considerano parte integrante
della loro vita quotidiana, seguiti dai giovani, poco più grandi, denominati
"Immigrati Digitali", che affrontano il fenomeno con una capacità di
adattamento straordinaria.
Di fronte a questa nuova realtà, la
Scuola, come Istituzione Educativa, non può dichiararsi estranea di fronte ad
una evoluzione culturale in continua e veloce espansione, non può rimanere
"incollata" alla, ormai superata, metodologia didattica del passato.
Deve affrontare, in modo costruttivo, il
cambiamento socio-culturale ma anch quello della modalità di trasferimento
delle conoscenze e di acquisizione dei saperi.
L'adattamento alluso di nuove risorse è
un fenomeno che ha radici profonde nel paddato, basti pensare al passaggio
dalla scrittura amanuense alla carta stampata, dal ritratto alla fotografia,
dal pennino ad inchiostro alla stilografica, dalla fotografia al cinema.
In ogni epoca storica, dalla Preistoria
ad oggi, l'essere umano ha sempre ricercato nuove soluzioni ai diversi problemi
ed ha sempre dimostrato una capacità di adattamento all'uso di nuovi
strumenti,quella capacità che lo ha portato ad essere quello che oggi è.
Purtroppo, proprio all'interno della
Istituzione scolastica, spesso si trova una forte resistena al cambiamento,
soprattutto da parte di Docenti fortemente ancorati alla propria metodologia
didattico-educativa.
Questo provoca, inevitabilmente una
scarsità di intercomunicazione tra studente e Docente che sfocia, spesso, in
una incomprensione reciproca.
Ogni nuova forma di conoscenza,
soprattutto se identificata nell'uso di uno strumento ancora sconosciuto,
almeno in parte, richiede disponibilità di abbandono di vecchie abitudini
consolidate nel tempo e di apertura alla creazione di nuove strutture mentali.
Il concetto fondamentale da tenere
presente è che non cambiano gli obiettivi propri dell'apprendimento, che
restano, comunque, ben saldi nella programmazione didattica ma la metodologia
di trasmissione dei contenuti.
Anche gli stili di apprendimento restano
pressochè immutati, quello che cambia è lo strumento utilizzato per attuarli.
In particolare:
- Apprendimento per esecuzione:
ha come obiettivo l'acquisizione delle conoscenze attraverso la
riproduzione ripetitiva
- Apprendimento per
costruzione: ha come obiettivo lo sviluppo autonomo e
progressivo delle competenze attraverso l'esperienza, quindi, attraverso
successi ma anche attraverso insuccessi, calibrando le esperienze dopo i
fallimenti e realizzando nuovi tentativi
- Apprendimento per
scoperta: ha come obiettivo l'interpretazione della conoscenza
come strutturazione autonoma della realtà, attraverso l'intuizione della
problematica e dell'invenzione soggettiva della soluzione
Tutti e tre questi stili possono essere
messi in atto anche attraverso l'uso delle nuove tecnologie, che devono essere
viste come una nuova opportunità metodologica e non come un pericolo di
acquisizione di strutture mentali devianti.
In questo blog voglio presentare, spero
in modo esaustivo, alcuni programmi (la maggior parte dei quali scaricabili
gratuitamente), che possono essere utilizzati dai Docenti, in modo semplice ma
con risultati inaspettati, per creare lezioni alternative a quelle frontali,
che possono anche rispondere ai bisogni degli studenti diversamente abili,
degli studenti con disturbi specifici dell'apprendimento o semplicemente degli
studenti demotivati.
Inizio a farvi vedere come una lezione
di Antologia, sulle Figure Retoriche oppure una lezione di storia su Napoleone,
possono diventare meno noiose se presentate in Power Point, programma che
sicuramente tutti conoscete ed apprezzate.
Ecco i link